domenica 10 febbraio 2013

Recensione #36: Léonie

Una soap cartacea

Con la promozione di Amazon con cui mi sono procurata 1Q84 ho scaricato anche Léonie, di Sveva Casati Modigliani. Non che fossi particolarmente interessata a quest’opera… Anzi, diciamo che non avevo molta scelta. Però tant’è, finito il mattone giapponese, mi sono messa di impegno, e ho letto anche questo.

Premetto che non c’è molto da dire: Léonie è l’ennesima saga familiare scritta da una donna per donne, in cui le protagoniste (rigorosamente donne) sono tutte belle e soprattutto di animo nobile. Una noia mortale.
Nello specifico, l’autrice racconta le vicende di una famiglia di imprenditori brianzoli facoltosi ma anche candidamente onesti, dagli anni Trenta ad oggi. Il tentativo è quello di presentare questi personaggi come misteriosi e tormentati… Dico tentativo, perché i misteri e i tormenti sono un’altra cosa.
Prendiamo per esempio la protagonista: Léonie è una provincialotta francese, bellissima e intelligentissima, e pure di animo sensibile. Pur non avendo mai avuto famiglia, ha una fortissima vocazione materna; per questo, e non certo che opportunismo, si fa sposare da un ricco infelice; a questo punto, senza alcuna difficoltà, conquista lui e i suoi, sforna figli come se piovesse, si scopre geniale imprenditrice e trasforma la rubinetteria di famiglia in un’azienda avveniristica immune alla crisi; oltre a tutto ciò, ha il tempo di incontrare un amante una volta all’anno, perché suo marito non le ha detto tutto del suo passato, e lei, poverina, non si sente abbastanza amata, e pensa bene di rifugiarsi tra le braccia di un affascinante sconosciuto (che ovviamente la ama alla follia) nell’attesa che il marito tenebroso le confessi i suoi sentimenti. Insomma, quella che poteva essere un’ombra – per quanto inverosimile –  viene abilmente trasformata nell’ennesima noiosa declinazione del buon cuore di questa aspirante eroina ottocentesca.
Inutile dire che le drammatiche vicende dell’ultimo secolo di Storia qui non hanno alcun peso. I protagonisti non conoscono la politica né la contestazione, sono immuni ai condizionamenti del mondo… A quanto pare, l’onestà li preserva da ogni male.
Léonie non è un libro sgradevole, è un libro banale. Un libro che leggi per tenere impegnati gli occhi nel frastuono del tram del mattino.
Direi all’altezza delle recenti miniserie della Rai. Anzi, non mi stupirei di trovarla nel palinsesto della domenica sera dei prossimi mesi :)

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