martedì 14 agosto 2012

Recensione #19: Guida galattica per gli autostoppisti


Fantascienza umoristica per profani

Al termine del nostro soggiorno romano, in parte entusiasta ma essenzialmente esasperato perché gli ho sottratto l’agognato Dirk Gently. Agenzia di investigazione olistica  e l’ho letto al suo posto, col pretesto che tanto lui in spiaggia dorme sempre, Fede mi ha portato nella libreria della stazione Termini, e mi ha regalato il più noto romanzo di Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti.
Finalmente. Da anni, svariati amici (direi che la prima a consigliarmelo è stata addirittura Marta, in seconda liceo…) me lo proponevano con insistenza, e da anni rimandavo il momento.
Appena salita sul treno, mi sono dedicata alla lettura. Una serie di sfortunati eventi (tedeschi cafoni, e vicini disquisenti a voce altissima sull’opportunità e le prospettive delle conoscenze online), purtroppo, mi ha impedito di terminarla nel viaggio del Frecciarossa, ma non credo che valga la pena di lamentarmi ulteriormente dei miei compagni di viaggio.


Veniamo invece alla storia. La Guida galattica è il primo di una serie di cinque volumi che hanno come protagonista Arthur Dent.
«È anche la storia di un libro, un libro intitolato Guida galattica per gli autostoppisti, un libro non terrestre e mai pubblicato sulla Terra, e che, fino al momento della terribile catastrofe, era completamente ignorato dai terrestri». Una sorta di ironico prontuario per il viaggiatore interspaziale.
Ma quale sarebbe questa terribile catastrofe?

Un giovedì mattina Arthur Dent si sveglia e scopre che la sua casa sta per essere abbattuta per costruire un’autostrada. Quello che ancora non sa, però, è che anche la Terra sta per spazzata via per far posto ad una tangenziale intergalattica. Il povero Arthur viene salvato dalla distruzione del pianeta dal suo amico Ford (un collaboratore della Guida galattica che per quindici anni è rimasto sulla Terra aspettando un passaggio e fingendosi un attore disoccupato) e catapultato con lui in un’incredibile avventura che lo porterà, tra l’altro, a ritrovare una ragazza incontrata a una festa e a scoprire le origini e il senso del mondo, oltre alla risposta alla Domanda fondamentale su tutto.

A raccontarlo così, sembra un libro di fantascienza come tanti. Uno di quei libri che descrivono universi paralleli, che non si capisce mai quanto debbano essere intesi come metafora e critica del nostro. Uno di quei libri che – se non si fosse capito – io in genere non amo particolarmente.
Be’, devo dire che, a dispetto di quello che può sembrare dalla trama, la Guida galattica non rientra in questa categoria.

A renderla diversa, è senza dubbio lo stile brillante e vagamente demenziale dell’autore. Fede me l’aveva detto: “fa delle descrizioni dettagliatissime e completamente deliranti, dei paragoni divertentissimi, ti piacerà”. L’accostamento con i Monty Python (non mi ricordo dove l’ho trovato) è azzeccatissimo. Adams viene dal mondo della radio (la Guida galattica è nata come serie radiofonica), e si sente: il suo linguaggio è rapido, ricchissimo di immagini esilaranti sul nostro mondo e la nostra società. Spesso (e non mi succede quasi mai) durante la lettura ho riso a voce alta.

Per una volta, un libro che è piaciuto a tutti è piaciuto anche a me. Ora sono curiosa di vedere il film!

3 commenti:

  1. Se vuoi ti presto gli altri volumi e ti passo il film :)

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  2. Devo dire che il film non vale quanto il libro; sarà che gran parte del successo del libro io l'ho ricondotto allo stile di Adams, però penso che la trasposizione cinematografica è meno esilarante del libro.
    A favore del film c'è però il cast, che secondo me è fenomenale: in particolare a me è sempre piaciuta molto l'attrice che interpreta trillian.

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