martedì 3 luglio 2012

Evento #3: Spiderman allo WOW


WOW per l’Uomo Ragno
(di Fede - Eupallino)

È sabato pomeriggio, fuori ci sono mille gradi. È uno di quei sabati in cui non hai voglia di fare niente che non contempli aria condizionata e divano.
Questo sabato però alle sei ti stacchi dal tuo fresco rifugio, perché finalmente vai a vedere con la tua ragazza il museo del fumetto (www.museowow.it).
Se ci non siete mai stati, andateci! Chiunque sia minimamente appassionato alla materia può trovare tutto quello che cerca, e sicuramente anche di più.

Attualmente lo spazio ospita una mostra per celebrare il cinquantenario dell’Uomo Ragno.
Sarò sincero: conosco il mondo Marvel solo attraverso i film; li ho sempre tutti apprezzati molto (ebbene sì, lo ammetto, mi è piaciuto anche Daredevil, non fatemene una colpa), ma non ho mai sentito l’esigenza di approfondire le mie conoscenze sul “cartaceo”.
L’Uomo Ragno però è diverso: dai tempi in cui mio nonno mi regalava la cassetta di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” degli 883, suo primo e unico regalo, a quelli in cui Kirsten Dunst baciava Tobey Maguire appeso a testa in giù, l’Uomo Ragno per me è sempre stato un mito.

Ma veniamo alla visita. Ad accoglierci c’è Bebo, guida di primissima classe, nonché curatore della mostra e collaboratore del museo.
Al pian terreno, Bebo ci spiega come venivano realizzati i primi cartoni animati, e poi ci introduce ad una mostra su Aldo Di Gennaro, illustratore e fumettista bravissimo (che però ritiene di non saper disegnare).
Lungo le scale che portano al primo piano, incontriamo numerose opere d’arte dedicate al nostro eroe; tutte molto belle, ma niente in confronto a quello che ci aspetta… Finalmente cominciamo.
Il percorso è curato nei minimi particolari, organizzato in modo molto chiaro per disegnatore, per anni e per cattivi. Siamo letteralmente catapultati in un mondo rossoblu pieno di mostri, carta, gadget e zie May incredibilmente appassionanti. Una sosta per ogni vetrina, bacheca, tavola o televisore, con una rapida ma esaustiva spiegazione di tutto quello che è esposto.

Ed è così che scopriamo che la trama dell’Uomo Ragno è più intricata di quella di Beautiful, che anche dietro un fumetto vigono le severe leggi del marketing; che il costume nero non è cattivo come sembra (tra l’altro, a quanto pare, non è nemmeno un costume), che l’Uomo Ragno è un supereroe umano con dei super problemi umani; che Peter Parker probabilmente porta un po’ sfiga, e che zia May non muore mai.



Ma la vera chicca è la guida.
Capita di rado di vedere accompagnatori così appassionati; l’amore di Bebo per i fumetti in generale, e per l’Uomo Ragno in particolare, è stato capace di coinvolgerci a 360° nella Ragno story.
Sono uscito dallo Spazio Fumetto convinto di essere stato dentro 20 minuti, era passata più di un ora e mezza.

Tutto quello che avreste voluto sapere sull’Uomo Ragno e non avete mai osato chiedere.

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